Francesco d'Assisi alla Scarzuola


Francesco d'Assisi nacque nel 1182, e prima di morire, nel 1206, disse: "io ho fatto la mia parte, Cristo vi insegni quale sia la vostra" (Legenda Major, XIV, 3)

Due le rappresentazioni di Francesco, arrivate fino a noi dal Duecento.

La più antica - risalente al 1250 circa dell'era cristiana - è un affresco ora situato nell'abside della chiesa, raffigurante il santo sospeso nel vuoto, come in levitazione, vestito con un saio grigio striato di marrone, dal vistoso cappuccio a punta.
I piedi nudi mostrano le piaghe delle stigmate, che probabilmente comparirebbero anche sulle mani, se ci fossero pervenute. La testa del Serafico, circondata da una grande aureola gialla bordata di rosso, è definita con pochi, efficaci tratti dal disegno sicuro, tracciato di getto. Si vedono con chiarezza la tonsura, il mento tondeggiante con un pallido accenno di barba, l'orecchio a sventola "ad anello", il naso grande e la bocca piccola e serrata, lo sguardo indirizzato verso la parte alta della volta, dove si apriva una feritoia fonte di luce, orientata verso Est.

La seconda figura è un'incisione eseguita da un frate, in data 1738, all'interno della porta della sua cella.
Francesco è qui il Giullare di Dio: come nella Carta dei Tarocchi il Matto, il corpo nudo è solo abbozzato, e mostra il cinto che copre e insieme allude ai genitali, perchè tale figura è libera da qualunque schema, e per questo può essere tramite fra esperienze concrete e spirituali.
Il copricapo del Santo è a tre punte che terminano ognuna con un campanello. Il viso è schematico, umano ma senza caratteristiche individuali.
Questo San Francesco settecentesco tiene in mano un calice, dove il Signore versa il Vino, che rallegra entrambi.


 

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