Il Complesso Conventuale


L'insediamento eremitico viene fondato da Francesco d'Assisi nel 1218.

Al 1291 risale il primo attestato documentario sul convento francescano, dai registri della Curia Vescovile di Orvieto.
Nerio di Bulgaruccio, dei Conti di Marsciano, nel 1282 aveva ottenuto da Francesco Monaldeschi, Vescovo di Orvieto, di erigere un oratorio, che coincise con la fondazione del complesso conventuale, sede delle sepolture dei Conti di Marsciano.

Il portone d'ingresso si apre su una corte chiusa, le cui pareti sono scandite dalle stazioni della Via Crucis, descritte con bassorilievi in terracotta protetti da edicole (circa del 1760).
Attraversando questo vasto spazio in erba si arriva a un quadriportico, elemento di mediazione verso una piccola porta di legno, accesso all'unica navata dell'aula ecclesiale.
All'interno della chiesa sulle pareti laterali si aprono due cappelle a sinistra dedicate a San Francesco che riceve le Stigmate e a San Pasquale Baylon; e due a destra, dedicate rispettivamente a San Carlo Borromeo e all'Immacolata Concezione.
L'altare maggiore, in pietra concia, sormontato dallo stemma Marsciano-Gattamelata (tre Gigli con l'Aquila Imperiale sovrastati da un Gatto) è dedicato all'Annunciazione.
La pala d'altare è, infatti, una copia settecentesca della famosa Annunziata del Barocci. A sinistra dell'altare maggiore si apre una cappella ottagonale, decorata con un affresco del Crocefisso (prima parte del XIV secolo).
A destra dell'altare maggiore una piccola porta collega al chiostro quadrangolare, nel cui centro una vera da pozzo protegge una cisterna d'acqua.

Intorno al chiostro sui tre lati lasciati liberi dalla chiesa si sviluppano a piano terra cucine, laboratori e refettorio; al primo piano un corridoio a L da accesso alle celle, mentre sul terzo lato si sviluppava il noviziato.


 

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