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In scena una piazza tra la casa di Socrate e quella di Lesina |
Lesina: «ed io, così zotico, non vado a sposare una di città?» |
«Quando sarai grande...guiderai verso la Rocca il cocchio» |
Lesina: «Guarda, Tirchippide: un pensatoio d'anime sapienti» |
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Tirchippide: «Quei ciarlatani allampanati e scalzi, che tra i loro contano Socrate e Cherofonte...» |
Lesina e Socrate |
Socrate: «E voi, Nubi, mostratei alte nel cielo al pensatore!» |
Socrate: «Non crederai più agli altri Numi? I nostri sono Caos, Nuvole e Lingua!» |
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«Rida la sorte all'uom, che sceso il baratro degli anni suoi, di giovanil imprese tingendo la sua vita, con la filosofia vien alle prese!» |
Corifeo: «Vi dirò, spettatori, liberamente il vero: per Dioniso, che crebbe il mio pensiero!» |
«Il Casto e il Dissoluto non potei darli per frutto mio, ch'ero nubile» |
Lesina e Tirchippide : «Vò in bestia, chè sei un ragazzo, ed hai in testa certe anticaglie!» |
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Lesina: «Socrate, fà in modo che Tirchippide impari i Due Discorsi» |
Socrate: «Dai Due Discorsi stessi imparerà» |
«Uno è d'antica semplicità, l'Altro di raffinata eleganza» |
Contrasto |
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Il Discorso Giusto, battuto, corre fra gli spettatori |
«Ci può essere un giorno con due lune, una vecchia e una nuova?» |
Socrate: «ha imparato» |
Pascione: «Per aver il mio, ora devi farmi da testimone, e a me tocca inimicarmi un concittadino!» |
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«a luna vecchia e nuova» |
«Se l'amico giustifica, io la pelle del vecchio non la dò a nulla» |
Tirchippide: «Che gusto, infischiarsene della legge sancita!» |
Lesina: «Ed io sottilizzo con le travi della casa» |
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